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Plutone

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Plutone fu scoperto il 18 febbraio 1930 da Clyde Tombaugh e, sebbene il suo nome latino significhi: “colui che arricchisce”, si impose all’attenzione della comunità mondiale qualche mese dopo il crollo della borsa di New York, inaugurando a suo modo la grande depressione. Poiché nella tradizione mitologica Plutone, versione latina del dio greco Ade, governava il regno dell’oltretomba, i suoi satelliti furono chiamati: Caronte, Notte, Idra, Cerbero e Stige.

Così, anche questa volta, gli astronomi, uomini di scienza e nemici dell’astrologia, ci hanno fornito attraverso la scelta del nome, tutto ciò che poteva essere utile a definire il nuovo pianeta.

Se Plutone era il dio del mondo sotterraneo, chi meglio di questo pianeta poteva rappresentare adeguatamente l’inconscio con i suoi contenuti psichici rimossi? Proprio quelli erano gli anni in cui si diffondeva e si sviluppava la psicoanalisi e, l’inconscio, teorizzato e intuito già da millenni, diventava un concetto conosciuto, mentre le parole proiezione e rimozione, facevano il loro ingresso nel bagaglio culturale comune.
Secondo il mito, Ade, signore degli inferi, le rare volte in cui lasciava il suo regno, indossava un elmo che lo rendeva invisibile e poiché anche l’astrologia utilizza come supporto la mitologia e gli archetipi, le azioni di Plutone non sono quasi mai appariscenti ed evidenti, ma si svolgono sempre al di sotto del livello superficiale di auto-consapevolezza, manifestandosi spesso attraverso le pulsioni, le emozioni, i desideri, le ossessioni, il più delle volte inconsci.

Non possiamo dire che l’energia di Plutone fosse del tutto sconosciuta agli astrologi del passato: il segno dello Scorpione e l’ottava casa, infatti, rappresentavano abbastanza bene le qualità che, in seguito alla sua scoperta, un po’ per logica e un po’ per esperienza, sono poi state attribuite a Plutone. E Marte, il pianeta che fino a quel momento era stato scelto come governatore dello Scorpione, era ormai diventato troppo primitivo e spontaneo per rappresentare quel mondo segreto e profondo, quelle intensità emotive che i nati nel segno o nella casa mostravano. Insomma l’astrologia del passato non parlava d’inconscio, perché non sapeva cos’era, ma pur non avendo una parola che lo definisse, aveva individuato caratteristiche, modalità e conseguenze attraverso le quali si rivelava.

L’ambizione, il potere, gli intrighi, la segretezza, quella particolare sessualità morbosa , che è diversa dal sesso della quinta casa, la morte e la rinascita, erano tutte elencate nelle descrizioni dello Scorpione e dell’ottava casa.

Plutone era l’archetipo che mancava e, qualunque cosa decidano gli astronomi che, dopo averlo declassato, pare siano propensi a reintegrarlo tra i pianeti, per noi che amiamo l’astrologia, il dio degli inferi è tornato a governare il suo regno e non crediamo di poter rinunciare al nostro periodico e temibile transito di Plutone!

Per 2000 anni l’astrologia è rimasta uguale a se stessa e adesso, nell’arco di 200 anni, abbiamo tre nuovi pianeti che sembrano indurci, con i loro cicli, a lavorare su noi stessi, e ad andare alla ricerca dello scopo individuale della nostra vita.
Tutti e tre portano cambiamenti: Urano rende più ribelli, aiuta l’individuo a pensare con la propria testa e a sfidare le regole sociali, Nettuno invece dà irrequietezza perché ci fa percepire la presenza di mondi sconosciuti o di un modo diverso di vivere, però né l’uno, né l’altro cambiano la nostra personalità. Possono cambiare le circostanze esterne, il nostro stile di vita e anche il nostro modo di pensare, ma noi rimaniamo sempre le stesse persone.

Plutone invece è diverso, è il pianeta che trasforma profondamente e il cambiamento, a volte preceduto da eventi problematici, è radicale e alla fine del processo o del transito, la persona non sembra più la stessa.
Potrebbe rendere bene l’idea ciò che succede a tutti con l’arrivo dell’adolescenza: fino a qualche mese prima, il bambino è ancora attaccato alla protezione e alla sicurezza che offrono i genitori, ma con l’emergere della sessualità e le importanti modifiche ormonali proprie dell’età, si stacca dalla famiglia e cerca di distinguersi sempre più dagli adulti, sviluppando la socialità, la solidarietà con i coetanei ecc.
In pratica con i primi impulsi sessuali si muore come bambini e si diventa adolescenti. Da quel momento, che tutti abbiamo vissuto, è cominciata la nostra vera individualità e abbiamo imparato tramite la sessualità ad autodefinirci e a sentirci uomini o donne.
Questa trasformazione netta e radicale è molto simile al cambiamento plutoniano.

Seguendo la strada tracciata da Urano e poi da Nettuno, Plutone ci conduce o ci costringe a fare un viaggio nel nostro inconscio per eliminare tutto ciò che ci impedisce di essere noi stessi. Una delle qualità di Plutone ben messo in un oroscopo è il coraggio e spesso ce ne vuole molto per essere se stessi. Per farlo dobbiamo mettere in discussione credenze, convinzioni, tabù, limiti che ci sono stati trasmessi attraverso la cultura dominante, le tradizioni della famiglia, la scuola o i media.
Dobbiamo anche sentire, come nostre, quelle emozioni parzialmente inconsce, che fanno parte delle forze istintive primordiali e che non riusciamo ad accettare, perché considerate indegne di una persona civile.
Istinti, pulsioni, emozioni come la collera, la rabbia, la violenza, la gelosia, sono sentimenti che non sempre riconosciamo come nostri, preferendo vederli sempre come difetti negli altri. Reprimerli e disconoscerli può essere pericoloso perché, se ci sono, tendono a manifestarsi comunque nei nostri comportamenti e nelle nostre scelte o vengono fuori, magari in modo insidioso, attraverso una malattia.

Se saremo capaci di portarli fuori dal mondo sotterraneo nel quale si agitano, stenderli al sole e guardarli in faccia, ci accorgeremo che molti di essi sono soltanto i finti mostri che ci hanno terrorizzato da bambini e che senza di loro possiamo cominciare a usare a piene mani l’enorme creatività che è stata liberata.

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