UNA MODERNA VERSIONE DI UN’ANTICA FESTIVITA’ PAGANA
UNA MODERNA VERSIONE DI UN’ANTICA FESTIVITA’ PAGANA
Il 31 ottobre è Halloween.
Molti italiani hanno appreso da piccoli di questa festa dalle pagine di Schultz e del suo fumetto “Linus”, inquadrandola come un fenomeno oltreoceano, mentre in realtà le origini sono europee e risalgono ad un’epoca in cui le colonie britanniche erano sotto il dominio della cultura celtica.
Il suo antico nome era Samhain, che letteralmente significava la fine dell’estate, intesa però come un periodo di sei mesi iniziato i primi di maggio con la festa di Beltane.
Durante il Samhain, simbolicamente il mondo dell’oscurità avanzava e la luce solare man mano andava nascondendosi sempre più nell’emisfero meridionale.
Con il raccolto finale una stagione moriva per dare inizio a un nuovo ciclo della natura.
Con questa ricorrenza ciò che gli antenati pagani ci tramandano è la celebrazione dell’oscurità e della morte, in sintonia con quanto avviene in natura, quando si nascondono i semi sotto la terra affinché possano poi rinascere in primavera.
Offrire loro cibo era un modo per placarli e ringraziarli dell’abbondanza dei prodotti raccolti.
Non dobbiamo quindi meravigliarci se in questa festività autunnale il tema principale fosse esorcizzare la paura di un confine troppo sottile fra il mondo dei vivi e quello dei morti, i cui spiriti, secondo i Celti, vagavano liberamente per campi e città.
Del resto in quasi tutte le regioni d’Italia e in alcuni paesi d’Europa proprio nella ricorrenza dei morti, c’era l’usanza di lasciare durante la notte un po’ di pane, del vino o del formaggio sulla tavola, affinché nel loro vagare potessero ristorarsi.
Se poi volgiamo uno sguardo all’astrologia, non possiamo non considerare che siamo sotto il dominio delle simbologie scorpioniche (VIII casa zodiacale: morte, trasformazione e rinascita) con Marte e Plutone, signori del segno.
Anche in Italia da qualche anno si festeggia la notte delle streghe: una sorta di Carnevale macabro, preso in prestito dall’usanza americana in cui dei ragazzi, con travestimenti che dovrebbero fare paura, bussano alle porte delle case e trasformano in gioco (scherzetto) quanto di angoscioso è legato al passaggio nell’aldilà, ricevendo in cambio caramelle e dolciumi vari (dolcetto).
Colpisce inoltre il fatto che il simbolo di Halloween, la famosa zucca con i suoi interni rimossi (nel mondo celtico era una rapa) è un guscio vuoto, un volto inespressivo, un teschio simbolico che esprime il residuo di un bagliore di forza vitale (lo spirito) alimentato dalla fiamma della candela al suo interno.
E’ una festa che non appartiene alla nostra tradizione e che, come sempre, negli ultimi anni ha assunto un carattere esclusivamente consumistico, e perfino tragico se pensiamo a cosa è accaduto a Seoul durante i festeggiamenti.
Any way…Buon Halloween a tutti!
Da noi in Sardegna esiste da secoli Is Animeddas ,festa in cui i bambini andavano a chiedere i dolci, senza minimamente conoscere le usanze Americane . Qui era usanza da oltre 2000 anni fa ! Su mortu mortu , molto tempo prima di Hallowenn !